giovedì

Donna e medicina nell'Antico Egitto

Il parto era permesso in posizione accosciata,se la donna deve chiedere il permesso per come deve stare per partorire.

Cioè il convincimento dell’opinione medica permetteva alle donne di mettersi accosciate ,o in altri ambiti, sedute.
Riferimenti in Jean Charles Sournia,Storia della medicina,Dedalo,ed.originale 1992 .

I papiri medici ,conservati in vari esemplari all’interno del Museo Egizio di Torino ,costituiscono un importante corpus di scoperte sulle conoscenze anatomiche e fisiologiche degli egizi che in quella antica società si dedicavano alla medicina e alla scrittura “iconografica” . Visitare il Museo Egizio di Torino.

Non ci sono informazioni divulgate,tramite libri a vasta diffusione,o trasmissioni televisive che realmente pongano il quesito di cosa conoscessero di sé le donne all’interno di questa società antica.

Quando si preparano dei programmi,televisivi e non, in questo settore spesso la prospettiva sulla consapevolezza di sé è incentrata sulla “sopportazione” che la donna per appartenenza di genere deve manifestare nei confronti del suo corpo come luogo di controllo.

Lo stato dell’arte è ancora incerto su quanto le donne fossero consapevoli della loro anatomia e fisiologia,di cosa provocasse una gravidanza,o ,ancora prima nella vita ,le mestruazioni.

La dea degli inferi ,di ciò che era nascosto ,dal suolo o all’interrno di un corpo ,Heqet ,che si materializzava sotto forma di rana ,era considerata di buon auspicio per il parto.

Probabilmente la rana era per traslato in forma d’animale ,la raffigurazione della donna in una posizione del parto.

Referenza iconografica: da L’arte dell’Antico Egitto,Sergio Donadoni,1994

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.