venerdì

Libertà nel partorire


Al di là del fatto che un articolo che ho recentemente letto sul "partorire senza violenza",come ha sostenuto il ginecologo Leboyer, è un po' vago ,anche un po'buonista,il concetto è condivisibile.La flebo la applicano ,credo su precedenti accordi,anche alle donne che non chiedono l'epidurale ,perché vengono immessi in circolo contemporaneamente ossitocina,blandi analgesici e sostanze fisiologiche .Il problema che anche gli anestesisti che si formano ora sono convinti dell'utilizzo di sostanze artificiali in qualsiasi caso,e seguono gli ordini del ginecologo come se non fossero autorizzati ad esercitare autonomamente.Il parere e il volere della donna viene sentito solo se riesce ad incutere loro un minimo di soggezione.In ogni caso spesso ormai durante il travaglio viene concesso di passeggiare in un corridoio o di stare in varie posizioni dentro una sala ,il problema è la fase espulsiva perché necessariamente "devono"toccare e prendere loro per primi il neonato,ed è un problema fare capire che non devono nè toccare la testa del nascituro incanalato durante la fase espulsiva del parto nè mettere le dita sotto le ascelle del neonato durante l'emersione delle spalle né tirarlo per la testa,ma che semmai dev'essere la donna a potersi mettere in una posizione e apprendere delle tecniche che le permettano eventualmente di modificare la posizione del nascituro quando già si intravede dalla vagina.La posizione su una sedia a tre quarti ,quando non è completamente sdraiata,litotomica,è da rifiutare ,perché la donna viene bloccata e prima di riuscire a muoversi bruscamente o a fare resistenza passiva chi assiste imponendosi riesce a mettere mani o strumenti nella vagina ,quindi bisogna informarsi per tempo e fare mettere per iscritto nel piano del parto che la donna non dovrà cambiare posizione al momento finale del parto,ma che potrà rimanere accovacciata o comunque in una posizione che non permetta di medicalizzare il parto.In varie strutture le ginecologhe e i ginecologi e le ostetriche usano il trucchetto di non fare vedere la sala parto alla donna fino a pochi giorni prima del parto e solo se la donna si ripresenta per ulteriori invasivi controlli prima della data prevista "obbligatoriamente" al giorno esatto.E' bene chiedere alcuni mesi prima di vedere la sala parto,le attrezzature,gli arredi presenti, e farsi spiegare se effettivamente la "libertà" di movimento concessa riguarda anche la fase espulsiva del parto .Marianna Bonina

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