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Presso gli egizi era uso di truccarsi e utilizzare dei pigmenti minerali anche per realizzare oggetti in pasta di vetro , altrimenti detta faïence .
Il blu era realizzato spezzattando il lapislazzuli ,un minerale diffuso in aree esterne al regno egizio .
Da alcune ricerche su materiali romani trovati in Veneto sono stati rovati dei pigmenti non appartenenti al lapislazzuli ,
bensì ad un costituente del vetro stesso ,che nell’oreficeria egizia ,ma anche in altre zone in Medio Oriente costituiva un rivestimento lucido e colorato di metalli :la faïence .
Si tratta di frammenti ceramici dagli scavi di Vicenza sulle tracce dei commerci che le legioni romane intratteneveno con le genti galliche .
Le analisi dei materiali sono state condotte con un microscopio ,un microscopio elettronico a scansione ottica abbinato a un rilevatore per microanalisi di energia dispersa ,per la diffrazione della polvere ai raggi X, e uno spettroscopio Fourier che utilizza i raggi infrarossi.
Si tratta di tecniche dispendiose ma per lo più non distruttive dei ritrovamenti e che danno dei risultati altrettanto attendibili di altre analisi invece invasive.
Così la Soprintendenza per i beni culturali del Veneto ha potuto avere dei dati maggiori su come avveniva la pittura di superfici anche vaste con i pigmenti non organici e di minerali comuni.
Sul bordo di un vaso di ceramica era presente 1 cm² di blu ,detto egizio per la tonalità ma anche perché pare che furono in Egitto le prime materializzazioni artificiali di questa cromia.
Con uno stereomicroscopio si è potuto osservare che la sostanza esaminata è biancastra con immersi dei cristalli di blu della grandezza di 10 micron ciascuno.
Tramite lo spettroscopio Fourier si ottengono le radiazioni dalle frequenze presenti nei singoli cristalli di pigmento .Esso rileva i gruppi anionici presenti .
In questo caso in base all’ampiezza ,e cioè intensità del “pulsare” della frequenze ,per tempo di trasmissione e minore o maggiore quantità di onde trasmesse ,raggiungendo picchi inferiori o maggiori ,sono stati descritti come microcristalli di elementi distinti di carbonati di calcio e magnesio.
La presenza di carbonati,cioè di elementi chimici organici,è dovuta non a un mortaio (di legno ,si immagina) presente nelle vicinanze ma all’uso di sodio ,calcio e rame.
La diffrazione ai raggi X della polvere mostra che è un pigmento blu di cuprorivaite. C’è presenza di silice ,quindi la fase del cristallo è quella della dolomite.
Con il microscopio a scansione ottica si è notato che la forma di questi cristalli ,presumibilmente dalla misura di 10-20 micron riferiti al diametro,è da uno centrale circondato da cristalli più piccoli.
Con il rilevatore di dispersione di energia è apparso uno spettro di onde magnetiche con tali picchi da confermare essere corrispondenti alle frequenze di un silicato : di calcio e rame ,doppio .
Esso costituisce il pigmento blu . Leggere l’articolo Investigations on roman age pigments found on pottery fragments di G.A. Mazzocchin,F. Agnoli,I.Colpo .
Fotografie originali e testi originali di ECCETTO DOVE INDICATO ALTRIMENTI= Donna Carusa.Copyright(diritto d'autrice,con echi vetero femministi :e va' bè) di Eccettodoveindicatoaltrimenti.Copyright di Eccettodoveindicatoaltrimenti anche del titolo. ;)
giovedì
Donna e medicina nell'Antico Egitto
Il parto era permesso in posizione accosciata,se la donna deve chiedere il permesso per come deve stare per partorire.
Cioè il convincimento dell’opinione medica permetteva alle donne di mettersi accosciate ,o in altri ambiti, sedute.
Riferimenti in Jean Charles Sournia,Storia della medicina,Dedalo,ed.originale 1992 .
I papiri medici ,conservati in vari esemplari all’interno del Museo Egizio di Torino ,costituiscono un importante corpus di scoperte sulle conoscenze anatomiche e fisiologiche degli egizi che in quella antica società si dedicavano alla medicina e alla scrittura “iconografica” . Visitare il Museo Egizio di Torino.
Non ci sono informazioni divulgate,tramite libri a vasta diffusione,o trasmissioni televisive che realmente pongano il quesito di cosa conoscessero di sé le donne all’interno di questa società antica.
Quando si preparano dei programmi,televisivi e non, in questo settore spesso la prospettiva sulla consapevolezza di sé è incentrata sulla “sopportazione” che la donna per appartenenza di genere deve manifestare nei confronti del suo corpo come luogo di controllo.
Lo stato dell’arte è ancora incerto su quanto le donne fossero consapevoli della loro anatomia e fisiologia,di cosa provocasse una gravidanza,o ,ancora prima nella vita ,le mestruazioni.
La dea degli inferi ,di ciò che era nascosto ,dal suolo o all’interrno di un corpo ,Heqet ,che si materializzava sotto forma di rana ,era considerata di buon auspicio per il parto.
Probabilmente la rana era per traslato in forma d’animale ,la raffigurazione della donna in una posizione del parto.
Referenza iconografica: da L’arte dell’Antico Egitto,Sergio Donadoni,1994
Cioè il convincimento dell’opinione medica permetteva alle donne di mettersi accosciate ,o in altri ambiti, sedute.
Riferimenti in Jean Charles Sournia,Storia della medicina,Dedalo,ed.originale 1992 .
I papiri medici ,conservati in vari esemplari all’interno del Museo Egizio di Torino ,costituiscono un importante corpus di scoperte sulle conoscenze anatomiche e fisiologiche degli egizi che in quella antica società si dedicavano alla medicina e alla scrittura “iconografica” . Visitare il Museo Egizio di Torino.
Non ci sono informazioni divulgate,tramite libri a vasta diffusione,o trasmissioni televisive che realmente pongano il quesito di cosa conoscessero di sé le donne all’interno di questa società antica.
Quando si preparano dei programmi,televisivi e non, in questo settore spesso la prospettiva sulla consapevolezza di sé è incentrata sulla “sopportazione” che la donna per appartenenza di genere deve manifestare nei confronti del suo corpo come luogo di controllo.
Lo stato dell’arte è ancora incerto su quanto le donne fossero consapevoli della loro anatomia e fisiologia,di cosa provocasse una gravidanza,o ,ancora prima nella vita ,le mestruazioni.
La dea degli inferi ,di ciò che era nascosto ,dal suolo o all’interrno di un corpo ,Heqet ,che si materializzava sotto forma di rana ,era considerata di buon auspicio per il parto.
Probabilmente la rana era per traslato in forma d’animale ,la raffigurazione della donna in una posizione del parto.
Referenza iconografica: da L’arte dell’Antico Egitto,Sergio Donadoni,1994
Scultura in legno dall'Egitto antico
Il clima dell’Egitto favorisce la conservazione di manufatti, contrariamente a quello di altre zome più ad est del Medio Oriente.
Per questo motivo sono stati ritrovati oggetti in materiali organici creati millenni addietro l’era corrente.
Per era corrente si intende il periodo di tempo convenzionalmente indicato dalla nascita di Cristo, definita all’anno zero, nel calendario più diffuso nei Paesi del mondo di alcune confessioni della cultura, o dell’ acculturamento, di stampo cristiano.
In particolare modo le statuine che raffigurano le attività quotidiane sono interessanti perché permettono di avvicinarsi allo svolgimento della vita in quella società, senza stravolgere il suo corso con la nostra presenza divisitatori osservatori.
Cioè quel tipo di rappresentazione permette di studiare quelle società antiche che le hanno prodotte da antropologi , oltre che da archeologi, esteti, cultori della storia dell’arte, storici.
Durante l’ultimo stralcio del terzo millennio a.C oppure B.C.E. < > in Egitto, si ebbe un frazionamento fino alla fine della X dinastia,indipendente da quelle che avevano tenuto il potere che riuniva in un unico stato il Basso Egitto (la zona nord dell’Egitto, corrispondente al delta del Nilo e all’affaccio sul Mediterraneo) e l’Alto Egitto (corrispondente alla zona sud dell’Egitto , al confine con l’odierno Sudan).
Dopo, con l’XI dinastia, fondata da Mentuhotep, fu una fase incui l’Egitto era di nuovo livellato politicamente, senza che dinastie formassero delle città-stato.
Sono giunte ai musei moderni,tramite le ambiziose spedizioni di esploratori europei , ma non solo, del Diciannovesimo secolo, che a volte evidenziavano il valore del luogo per le rimanenze antiche ai rappresentanti politici moderni dei cittadini del luogo , altre volte se ne appropriavano indebitamente, da colonizzatori o da incivili turisti in cerca di oggetti esotici , spesso coadiuvati dai musei che cercavano di ampliare le loro collezioni.
Dall’Alto Egitto , Saqqara, sita nell’area poco a sud del Delta, è giunta la statuina di un uomo intento a zappare ,alta 25cm, e oggi conservata nel Metropolitan Museum di New York.www.metmuseum.org
Da Asyut, è il rinvenimento di un gruppo statuario di proporzioni ridotte , conservato al Museo Egizio di Torino, in legno dipinto come il precedente,
raffigurante un gruppo di panificatori , che probabilmente non avevano un panificio, ma svolgevano questo compito all’interno di una residenza di tali proporzioni da assommare molte funzioni che anche in quell’epoca a volte avvenivano in esercizi commerciali. www.museoegizio.it
Dalla stessa Asyut , provengono< I fanti>, gruppo statuario, come anche probabilmente i precedenti esempi, rinvenuto in una tomba, realizzato sempre in legno ,conservato in Egitto, al Museo del Cairo. ww.egyptianmuseum.gov.eg
Riferimenti bibliografici in L’arte dell’antico Egitto,Sergio Donadoni,edizioni Tea 1994.
Già da me pubblicato in Le guide Supereva, Antico Egitto.
Per questo motivo sono stati ritrovati oggetti in materiali organici creati millenni addietro l’era corrente.
Per era corrente si intende il periodo di tempo convenzionalmente indicato dalla nascita di Cristo, definita all’anno zero, nel calendario più diffuso nei Paesi del mondo di alcune confessioni della cultura, o dell’ acculturamento, di stampo cristiano.
In particolare modo le statuine che raffigurano le attività quotidiane sono interessanti perché permettono di avvicinarsi allo svolgimento della vita in quella società, senza stravolgere il suo corso con la nostra presenza divisitatori osservatori.
Cioè quel tipo di rappresentazione permette di studiare quelle società antiche che le hanno prodotte da antropologi , oltre che da archeologi, esteti, cultori della storia dell’arte, storici.
Durante l’ultimo stralcio del terzo millennio a.C oppure B.C.E. < > in Egitto, si ebbe un frazionamento fino alla fine della X dinastia,indipendente da quelle che avevano tenuto il potere che riuniva in un unico stato il Basso Egitto (la zona nord dell’Egitto, corrispondente al delta del Nilo e all’affaccio sul Mediterraneo) e l’Alto Egitto (corrispondente alla zona sud dell’Egitto , al confine con l’odierno Sudan).
Dopo, con l’XI dinastia, fondata da Mentuhotep, fu una fase incui l’Egitto era di nuovo livellato politicamente, senza che dinastie formassero delle città-stato.
Sono giunte ai musei moderni,tramite le ambiziose spedizioni di esploratori europei , ma non solo, del Diciannovesimo secolo, che a volte evidenziavano il valore del luogo per le rimanenze antiche ai rappresentanti politici moderni dei cittadini del luogo , altre volte se ne appropriavano indebitamente, da colonizzatori o da incivili turisti in cerca di oggetti esotici , spesso coadiuvati dai musei che cercavano di ampliare le loro collezioni.
Dall’Alto Egitto , Saqqara, sita nell’area poco a sud del Delta, è giunta la statuina di un uomo intento a zappare ,alta 25cm, e oggi conservata nel Metropolitan Museum di New York.www.metmuseum.org
Da Asyut, è il rinvenimento di un gruppo statuario di proporzioni ridotte , conservato al Museo Egizio di Torino, in legno dipinto come il precedente,
raffigurante un gruppo di panificatori , che probabilmente non avevano un panificio, ma svolgevano questo compito all’interno di una residenza di tali proporzioni da assommare molte funzioni che anche in quell’epoca a volte avvenivano in esercizi commerciali. www.museoegizio.it
Dalla stessa Asyut , provengono< I fanti>, gruppo statuario, come anche probabilmente i precedenti esempi, rinvenuto in una tomba, realizzato sempre in legno ,conservato in Egitto, al Museo del Cairo. ww.egyptianmuseum.gov.eg
Riferimenti bibliografici in L’arte dell’antico Egitto,Sergio Donadoni,edizioni Tea 1994.
Già da me pubblicato in Le guide Supereva, Antico Egitto.
mercoledì
L'applicazione della 194
Mi chiedo :ma l'applicazione/farsa della l.194, ne vogliamo parlare? Ma non solo per il diritto all'aborto, ma anche per il "diritto a una sessualità libera e consapevole".A parte la mentalità che impedisce di fatto a molte di avere più di un partner sessuale nella vita, a parte la mentalità per la quale dev'essere il padre ,e formalmente in coppia, a dare l'autorizzazione sociale alle ragazze ad avere momenti di incontro con ragazzi e relazioni sessuali, ma le complicazioni per ottenere la prescrizione o addirittura la commercializzazione dei contraccettivi se si escludono i preservativi (che però ancora vengono considerati "prove" del "reato" di sesso), in particolare quelli ormonali?
venerdì
Se durante il parto...
Se durante il parto qualche ostetrica o qualche ginecologo dovesse costringermi a stare sulla sedia/lettino da parto e dovesse tentare di farmi un'incisione della vagina o episiotomia ,contro il mio consenso o senza neanche chiederlo ,oltre a dire di no,tenterò di chiudere le gambe,anche se molto probabilmente me le bloccheranno con le mani ,o cercherò di proteggermi con le mie mani,anche rischiando di prendermi un colpo di bisturi o una "forbiciata" in un punto diverso.Dopo di che li denuncerò.
Col nuovo anno contraccettivi ormonali in vendita senza ricetta!
Mi indispongono gli uomini pseudoliberi,che non vogliono definirsi nè libertini nè trasgressivi,ovviamente,che però se le donne non vogliono andare dal medico dopo le "trasgressioni" allora è un problema anche per la maternità.Ma stiamo scherzando? Ogni donna è libera di informarsi senza necessariamente doversi fare censire dagli ambulatori e può accedere a molti esami per la salute tramite farmacie o laboratori di analisi (e non è per dire bene del settore quasi tutto privato dove si offrono questi servizi) e possibilmente senza dovere sottoporsi ad esami invasivi per "pagare" di avere fatto sesso.E i contraccettivi si comprano in farmacia.E speriamo,col nuovo anno,ufficialmente SENZA RICETTA!
Da 'A Lhasa e oltre', Giuseppe Tucci, 1950
Donna Carusa
31 dicembre 2015 ·
"Il campo, in queste montagne, bisogna contenderlo al deserto, irrigarlo, curarlo bene, ma in fretta perché in pochi mesi si ara, si semina, si raccoglie: da maggio a settembre. Adesso, a giugno inoltrato, è spuntato solo l'orzo, ma veggo arare per le semine dei piselli (...). Adoperano un aratro primitivo trascinato da yak per l'occasione mascherati con grandi pennacchi rossi fiammanti. Così e con le preghiere propiziatorie fatte ogni giorno,prima di cominciare il lavoro, si allontanano le cattive influenze e si impetra un felice raccolto". Da 'A Lhasa e oltre', Giuseppe Tucci, 1950
31 dicembre 2015 ·
"Il campo, in queste montagne, bisogna contenderlo al deserto, irrigarlo, curarlo bene, ma in fretta perché in pochi mesi si ara, si semina, si raccoglie: da maggio a settembre. Adesso, a giugno inoltrato, è spuntato solo l'orzo, ma veggo arare per le semine dei piselli (...). Adoperano un aratro primitivo trascinato da yak per l'occasione mascherati con grandi pennacchi rossi fiammanti. Così e con le preghiere propiziatorie fatte ogni giorno,prima di cominciare il lavoro, si allontanano le cattive influenze e si impetra un felice raccolto". Da 'A Lhasa e oltre', Giuseppe Tucci, 1950
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