giovedì


Oggi è questione di identità di genere. Di Eccettodoveindicatoaltrimenti
Oggi è questione di genere. Di Eccettodoveindicatoaltrimenti
 “Alfonsina e la bici” è una canzone dei Têtes de bois nel cui video compare anche una Margherita Hack, l’astronoma,in versione inedita: in salopette, che suona la tromab in una sequenza e in altre mentre ripara una bicicletta in un ambiente che probabilmente da stalla era stato riconvertito in ciclofficina, in un modo che lasciava le tracce del contesto rurale in cui la vicenda dalla canzone e dal video era ambientata.
Ora è uscito un libro per ragazzi sulla storia di Alfonsa Rosa Maria Morini, nota da sposata, giacchè anche le donne anticonformiste non sfuggivano a questo destino, come Alfonsina Strada. Il libro di Tommaso Percivale è molto dettagliato, narra quasi dal concepimento di Alfonsina, con una scena di tricostruire il modo in cui i bambini nascevano prima dell’obbligo sociale del parto in ospedale. Dubito, e qualsiasi ostetrica potrebbe testimoniarlo, che la madre stesse sdraiata durante il parto, soprattutto in campagna dove le donne avevano maggiore libertà di gestire il proprio corpo e quindi di partorire nella posizione che preferivano. E’ però probabile che la madre , come narra Percivale, stesse “sulla paglia” e “nell’angolo più caldo della casa” che sono dettagli d’ambiente un po’ più realistici del parto in posizione litotomica e dell’attesa della placenta sdraiata “a gambe aperte” come la vede il marito in attesa del prezioso maschietto, chiamato dalla levatrice in compagnia dell’improbabile figura del medico in un parto in un ambiente rurale dei primi del Novecento.   Quella che sarebbe cresciuta era la futura ciclista che avrebbe corso il Giro d’Italia del 1924.
Nel romanzo di Percivale viene descritta minutamente, quasi come se la stessa Alfonsina mandasse degli “stati” su un social network, la preparazione quotidiana per gli allenamenti: la sveglia presto, l’acqua fredda per lavarsi, la maglietta lavata a mano e ancora umida la mattina dopo, il maglione da mettere sopra prima di riscaldarsi.
Alfonsina Strada gareggiava contro gli uomini, nelle stesse gare. Negli anni ‘10 e ‘20 del secolo scorso era possibile, oggi, a parte alcune competizioni internazionali, è  quasi impossibile. Tutt’ora, e non solo negli sport, in qualsiasi attività ci sia da utilizzare la forza fisica è stereotipo comune che le donne non possano non solo sfidare, ma neanche svolgere un’attività in parallelo con gli uomini : non sono solo molti uomini ad ostentare superiorità. Molte donne, per non essere costrette a fare le stesse attività degli uomini, e non per senso di inferiorità, impediscono anche alle altre di svolgere attività e lavori retribuiti.
Nel Salone del Libro di Torino 2016, il libro, fresco di stampa, era esposto per discutere della questione dell’identità di genere:ma potrebbe non essere una questione di identità, che una donna o un uomo vogliano svolgere le stesse attività dove prevale l’altro sesso. Non aggiungiamo etichette alla realizzazione di sé.
                                                         Eccettodoveindicatoaltrimenti 
“Più veloce del vento”, Tommaso Percivale, Einaudi ragazzi. Maggio2016

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