venerdì

Sovrapposizioni verticali

Genova è un orgia architettonica e urbanistica.Il porto antico restaurato,con l'acquario ,sarà bello,e lo è ,e fino a sera ci sono anche donne che parcheggiano o passeggiano,anche con i cani,ma ci sono quasi tutti gli esercizi commerciali chiusi,ci sono bottiglie e vestiti e fazzoletti di carta usati buttati sulle strade rialzate che incrociano i portici,c'è la prostituzione e gli sfruttatori a due passi. Marianna Bonina

martedì

venerdì

Tamponi

Durante un viaggio mi sono imbattuta in un negozio monomarca,con un uomo tra gli scaffali che controllava quello che prendevano le persone.Ho avuto la sorpresa ,non proprio gradevole,di scoprire in questi giorni ,che anche in piccole città italiane cominciano ad esserci questo tipo di controllori tra gli scaffali,anche affabili,anche di provenienze sociali differenti secondo le storie delle città,ma concettualmente non presenze che mettono a proprio agio le e i clienti.Le aziende dovrebbero riflettere su strategie meno invasive per proteggere i loro negozi o "punti vendita".
In quell'occasione era un negozio in un punto di grande passaggio di gente,ho provato i prodotti più economici,stile "Tampax" . Non ho apprezzato né gli uni né gli altri,mi è sembrato interessante trovare tracce della storia della ditta.
Boot's è un'azienda inglese che oggi produce e vende prodotti per la cura della persona e farmaceutici .Esiste dall'Ottocento ,creata da tale Jesse Boot a Nottingham,che aveva predisposizione per gli affari nonostante,per fare un'osservazione stereotipa,non fosse cresciuto in un contesto florido.Aprì un negozio meglio esposto e più ampio di quello di famiglia .Cominciò a vendere medicine a prezzo scontato ,minore del mercato,perché teneva in considerazione la povertà diffusa che lo circondava.Si sposò con Florence Rowe,abitante del'isola di Jersey,dove egli si trovava in vacanza con la madre.Florence era una donna in luce nel suo contesto e lo divenne di più a Nottingham (patria oltre che dei Boot,del famoso sceriffo medievale del Robin Hood divulgato successivamente dai cartoni animati Disney) , versata per gli affari e la filantropia .Erano innovativi anche i sistemi che tra l'Ottocento e il Novecento Boot introdusse per garantire la salute dei sui impiegati,tra i quali le escursioni al mare e in campagna.
La ditta ,oggi ,nel ricostruire la storia della ditta stessa,mostra una foto di Boot in Egitto ,su un cammello che regge con mani e piede calzato un bambino di una tribù del deserto,perché soffriva di artrosi e il medico gli aveva consigliato quel clima caldo ,in corrispondenza con i periodi di "esplorazione" e "protettorato" della monarchia inglese nel Mediterraneo e in Asia.
Gli vennero tributati dei riconoscimenti dalla monarchia e nel Ventinove (anno della crisi economica in Europa continentale) divenne Lord.
Florence Rowe ,avendo dall'infanzia esperienza del commercio nell'ambito dei libri (per evitare fantasiose allusioni:personalmente non ne ho né dell'uno né dell'altro tipo di commercio),si occupò degli acquisti nell'ambito della cosmetica,divenne "buyer" della ditta di Jesse Boot.
Alle impiegate donne venivano dati ogni anno delle pergamene con l'apprezzamento delle loro mansioni.Il loro benessere ,il loro "welfare" era un interesse prioritario e se ne occupava Florence Rowe ,in quella suddivisione dei compiti collegata ai ruoli di genere ,di molte piccole realtà economiche e non. Tra le foto del tour virtuale tra le memorie della ditta diventata marchio,una foto delle "donne della famiglia" in occasione di un ritrovo al quale ,è specificato,prendevano parte anche le impiegate e gli impiegati. Anche durante la Guerra,il Secondo conflitto mondiale ,come da didascalia di una foto scattata alla signora Rowe Boot in un corridoio di un teatro come spettatrice dai passatempi colti e "mondani" ,comuni in tutta Europa (Italia compresa )alle signore e signorine dalla media borghesia in poi di solito.
Nel 1917 ,Florence Rowe divenne Direttore della Società,dell'impresa Boot, "director of the company". Nel 1933,inaugurò il millesimo negozio in Scozia.
Un filmato d'epoca ,del 1931 ,mostra i membri femminili della famiglia in vacanza al mare ,eleganti e disinvolte ,anche se davanti al pubblico dei loro stessi familiari,come in altri contesti sociali europei le donne potevano solo sognare o addirittura era "impensabile" sognare di potere mostrarsi ed "essere".Donne in costume da bagno,con i capelli tagliati alla "maschietta",in completo corpetto pantalone- palazzo ,elegantemente scollate,che tolgono il cappellino di paglia dalla testa della bimba ,che non molto emancipata da l suo contesto al pari di tante bambine e bambini più o meno contemporanei,subisce gli scherzi delle più adulte ,che fanno le spiritose ,come invece in altri contesti coevi o successivi era (o è) concesso solo agli uomini.
La famiglia ,oltre a tramandarsi in linea maschile il titolo di Lord,continuò sulla stessa linea il commercio,introducendo negli anni '30 una riduzione dell'orario di lavoro per i lavoratori della fabbrica della società.
Carina la foto con la famiglia negli anni 2000 e una discendente in tenuta elegantemente inglese che spala la terra per un alberello (forse per la cellulosa dei prodotti che hanno ispirato all'autrice questa ricerca e traduzione e commento di diascalie ).Marianna Bonina

http://www.boots-uk.com/Boots_Heritage/Boots_Exhibition.aspx

domenica

Eccetto dove indicato altrimenti.: Collezioni pubbliche: la Raccolta egizia del Civico Museo Archeologico

http://www.milanocastello.it/ita/home.html

Collezioni pubbliche: la Raccolta egizia del Civico Museo Archeologico

In un caldo giorno estivo uno nervoso cicerone attende una moltitudine di ragazzi mentre una donna guarda ed è sconvolta dalla lapide che in versione latina e in italiano riporta del massacro narrato da Manzoni in Storia della Colonna Infame,episodio avvenuto durante il dominio dei Borbone a Milano ,nel diciassettesimo secolo, quando si diffuse la peste e tutt’altro che civilmente gruppi di cittadini devastarono le botteghe da dove erano convinti che si fosse propagata l’epidemia.

La comitiva compostamente si appresta a scendere la discesa per entrare nella sezione del Palazzo Ducale del Castello Sforzesco di Milano dove si trova ,oltre alla collezione preistorica e protostorica , la raccolta di reperti egizi del Museo civico sito nel castello Sforzesco.

La raccolta è stata acquisita dal console Giuseppe Acerbi,quando,
nell’Ottocento,Milano e la Lombardia erano passati nel dominio degli Asburgo.

Le sezioni sviluppate attraverso la raccolta riguardano,in un ordine concettuale più immediato di quello espositivo :

. la vita quotidiana,

. la religione,

. uno scavo condotto da un papirologo,Vagliano, durante il terzo decennio del Novecento,mentre cercava,tramite l’aerofotogrammetria tracce di papiri dell’ epoca in cui l’Egitto antico era stato trasformato dai Greci e dalla cultura ellenistica, invece trovò il sito di Medinet Madi,

. la figura del faraone,

. il culto funerario:

1_una sala per gli oggetti per i defunti,come sarcofagi e maschere funerarie ,

2_una sala per i riti funerari,tra i quali l’imbalsamazione e la scrittura su bende e rotoli di papiro con formule: dei libricini di preghiere ad uso della gente che non faceva parte del clero,come i frammenti del Libro dei Morti con descrizioni stilizzate della vita che gli egizi immaginavano nell’Aldilà . Vi è la presenza di oggetti quali amuleti e statue,e, come dei piccoli sosia oppure sostituti dei defunti,le statuine ushabty ,che impugnano degli attrezzi di lavoro,come il piccone,e recano attorno a parte del corpo delle formule su ciò che continueranno a fare i defunti,o per loro,quando giungeranno nell’Aldilà.

Link per maggiori informazioni: http://www.milanocastello.it/ita/home.html

Mio articolo già pubblicato con la società Dada .

martedì

Lo scarabeo sacro

Lo scarabeo sacro è uno scarabeide ,l’ Atheuchus sacer .Un animale appartenente alla famiglia dei coleotteri .
Le antenne sono caratterizzate da un primo tratto ,detto articolo , di superficie liscia ,e dagli altri , pezzetti con lamelle a ventaglio ,corpo di ampia superficie rivestito da una sorta di corazza ,esoscheletro,ali ampie ,zampe robuste e irte di
“speroni” sulle tibie ,superficie esterna a volte scura a volte vistosa .
E’ lungo sino a 3 cm ,ha la testa munita di una copertura della bocca.
Gli scarabei di Amenhotep III ,vissuto nel XIV secolo avanti Cristo,sono tra i più noti.In questo caso, secondo Elli, si tratta dell’icona dello scarabeo stercoraro, kheperer scritto in lettere latine ḫpr ,che è un verbo ,significa “ cominciare a esistere ,divenire “.
Questo disegno è un ‘ideogramma,un segno grafico,pittorico,associato all’ idea dell’
eterno divenire ,alla rigenerazione,al dio Khepri, simboleggiato dal cominciare del
giorno con l’apparire del sole.
Gli scarabei erano anche collegati con la morte. Con il percorso della parte
immateriale del defunto.
Rappresentati sui dipinti murali delle tombe ,ma anche in forma di amuleti.

Bibliografia:
Enciclopedia Rizzoli Larousse, 1969
Guida ai gerogglifici ,Roberto Elli,Avallardi , 2003

Già creato e pubblicato da me in GuideSuperEva,Dada S.p.A.